Seminare le orchidee in casa, video 5 di 6 tutorial pratico

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dal libro ORCHIDEE, STORIE & PERSONAGGI, pag 276, € 13,77 acquistabile su amazon.it:
Abbiamo i semi ed i vasetti con il composto pronti per la semina, ora bisogna creare una zona di lavoro sterile, come già detto ci sono diversi metodi, parliamo della “cappa umida” o “cappa a maniche”, è quella che conosco meglio. Si tratta di un parallelepipedo con pareti in plastica, di cui almeno una trasparente, possibilmente in plexiglass, ed una parete che si possa aprire, le misure possono variare a piacere, solitamente 100 x 50 x 50 cm, sulla parete trasparente si fanno 2 fori rotondi in cui vanno incollati 2 lunghi guanti in lattice, quelli da veterinaria, si apre la parete apribile e si mettono nella cappa tutti i materiali che serviranno per la semina: i semi, i vasetti sterilizzati con il composto, un vasetto con acqua distillata da osmosi inversa sterilizzata (va sterilizzato nella pentola a pressione con i vasetti per la semina), 3 vasetti vuoti, (2 piccoli, 1 servirà per la candeggina pura, 1 per una soluzione di candeggina 1 a 13, (1 parte di candeggina e 13 di acqua), ed uno un pò più che grande servirà da contenitore per i rifiuti), 1 confezione di garzine sterili, una pinzetta, un coltello affilato, 1 piattino da caffè, 1 siringa sterile, uno spruzzino riempito di una soluzione di candeggina al 50%, 1 confezione di candeggina, un paio di straccetti o fogli di carta assorbente da cucina. Per essere sicuri di non dimenticare niente, incollate su una parete della cappa un foglio con l’elenco dei materiali.
I procedimenti per la semina sono diversi se abbiamo raccolto la capsula di semi dopo che si è aperta o se l’abbiamo raccolta ancora chiusa.
Nel caso della capsula chiusa non occorre disinfettare i semi perché all’interno non sono contaminati, nel caso della capsula aperta i semi sono contaminati e occorrerà disinfettarli cercando di uccidere tutti i contaminanti senza uccidere i semi. Partiamo con la capsula chiusa.
Si chiude la cappa, si infilano i guanti inseriti nella parete trasparente, li indosserete più
facilmente se frizionate le mani con del talco, si riempie uno dei vasetti vuoti con una soluzione di candeggina al 50%, vi si impregna uno straccetto, (o un foglio di carta assorbente) e con questo si passano tutti i materiali, i vasetti, il piattino del caffè, la confezione di garzine, la pinzetta, il coltello, le capsule dei semi ed il pavimento della cappa, quindi si prende lo spruzzino con la soluzione di candeggina e si spruzza abbondantemente sulle pareti interne della cappa. Ora si possono sfilare le mani dai guanti, aspettate mezz’ora, la cappa sarà satura di vapori di candeggina, ora riinfilate i guanti e potete cominciare la semina.
Con una garzina sterile asciugate l’interno del piattino del caffè, la lama del coltello e la capsula dei semi, tagliate la parte terminale della capsula, quella dove c’era il fiore, e quindi, appoggiandola nel centro del piattino tagliatela longitudinalmente lungo una delle 3 linee di rottura, se è matura nel piattino cadranno moltissimi semi.
Ora togliete la siringa dalla sua confezione ed aspirate 4-5 cc di acqua dal vasetto dell’acqua sterilizzata, e con la siringa fate scendere piano piano l’acqua sopra i semi nel piattino, con la punta del coltello mescolate lentamente i semi nell’acqua, quindi togliete l’ago dalla siringa ed aspirate l’acqua in cui si saranno disciolti i semi, aprite uno dei vasetti con il composto per la semina e svuotateci dentro la siringa, fate oscillare il vasetto in modo che l’acqua con i semi si distribuisca uniformemente su tutta la superficie del composto, quindi inclinate il vasetto in modo che tutta l’acqua, con i moltissimi semi in eccesso confluisca in un angolo e con la siringa, senza ago, aspirate l’acqua con i semi in eccesso e chiudete il vasetto.
La prima semina è terminata, se volete, a questo punto, potete aprire un altro vasetto e svuotarci la siringa, è sempre meglio fare almeno 2 vasetti per ogni semina, altrimenti svuotate la siringa nel vasetto-spazzatura, ora con la siringa aspirate e svuotate più volte dal vasetto con la soluzione di candeggina al 50% in modo da eliminare ogni residuo della semina precedente, poi risciacquate la siringa un paio di volte con l’acqua distillata svuotandola nel vasetto spazzatura. Ora siete pronti per seminare un’altra capsula.
Quando mettete le capsule nella cappa devono essere ben identificate con dei numeri, ad esempio 1, 2, 3, 4, su un quaderno che utilizzerete esclusivamente per questo scopo registrerete le semine, ad esempio: n° 1 Phalaenopsis A x B, data impollinazione e data semina, n° 2 Phalaenopsis B x A, ecc.
Finita la semina metterete su ogni barattolo un’etichetta adesiva con il numero corrispondente, se avete fatto 2 vasetti della n° 1, metterete su ognuno dei 2 vasetti l’etichetta con scritto 1 e così via. Quando seminate ed avete le mani infilate nei lunghi guanti, se dovete grattarvi la testa o soffiarvi il naso o
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